UN’AVVENTURA DI MARCOVALDO

“Il fiume era tutto un gracchiare di catene arrugginite; draghe e gru erano al lavoro: macchine vecchie come dinosauri che scavavano dentro al fiume e rovesciavano enormi cucchiaiate di sabbia negli autocarri delle imprese edilizie fermi lì tra i salici.”

RIASSUNTO UN SABATO DI SOLE, SABBIA E SONNO

Il dottore consigliò a Marcovaldo le sabbiature per curare i reumi; un sabato d’estate decise così di andare con i suoi figli al fiume e, dopo aver camminato a lungo, trovò finalmente un posto adatto alle sabbiature: un barcone dove due renaioli avevano caricato della sabbia. Marcovaldo salì così sulla barca, si tolse la camicia, i pantaloni e le scarpe ed ordinò ai figli di ricoprirlo completamente di sabbia. Dopo di che cacciò i figli ma uno di loro, anche se per scherzo, sciolse la fune con la quale la barca era legata a riva. Marcovaldo si addormentò così inconsapevole di tutto, ma quando poi però aprì gli occhi si accorse che si era allontanato dalla riva: non chiese però aiuto pur sapendo che non molto lontano vi era una cascata e che se fosse precipitato il peso della barca, della sabbia e dell’acqua lo avrebbero ucciso, perché, se si fosse mosso, le sabbiature non avrebbero fatto effetto. Il barcone s’incagliò e Marcovaldo si trovò proiettato in aria ma si rese conto che vi erano così tante persone nel fiume che il livello dell’acqua era quasi nullo e che non avrebbe neanche sfiorato una goccia d’acqua.

by GemalChiaraNicolòSandhu e Michela

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