COSA SONO I CAMBIAMENTI CLIMATICI?

 I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Negli ultimi anni il clima è gravemente peggiorato…ma cos’è il clima?

Il clima è spesso scambiato per il “tempo” cioè le condizioni atmosferiche in un dato luogo e in dato momento nel giro di un breve periodo di tempo; con clima invece si indica la media del tempo meteorologico sul un lungo periodo di tempo, generalmente decenni.

Il clima di un certo luogo dipende dall’inclinazione con cui i raggi solari colpiscono la superficie terrestre, maggiore è questa inclinazione, minore sarà la quantità di calore trasmessa dai raggi solari; sulla terra sono state individuate diverse zone che presentano climi simili, queste sono chiamate zone climatiche.

Il clima durante gli anni può cambiare,tutt’ora è in continuo cambiamento:il clima sta subendo un drastico aumento di temperatura a livello globale causato dalla attività dell’uomo, in particolare dalle emissioni industriali e da quelle legate ai mezzi di trasporto.

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L’effetto serra è un fenomeno naturale che consiste in un riscaldamento del pianeta, dovuto all’azione di schermatura ad opera di alcuni gas presenti in atmosfera, i cosiddetti gas  serra. Questi gas trattengono un parte delle radiazioni solari che una volta entrate in atmosfera rimbalzano sulla superficie terrestre per tornare nello spazio.

 

Le emissioni di gas serra stanno aumentando più rapidamente del previsto e gli effetti si stanno palesando prima di quanto si potesse supporre solo pochi anni fa.

 

 

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Il riscaldamento globale avrà effetti catastrofici come l’incremento delle ondate di calore e dei periodi di intensa siccità, delle alluvioni, l’aumento per numero e intensità delle tempeste e degli uragani.

 

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Il riscaldamento globale è responsabile anche del progressivo scioglimento dei ghiacci, che causerà un aumento di parecchi metri del livello del mare entro la fine di questo secolo. Un tale innalzamento causerebbe estesi allagamenti di zone costiere a bassa altitudine e minaccerebbe molte grandi città.

 

Questi fenomeni avranno un impatto su milioni di persone, con effetti ancora maggiori su chi vive nelle zone più vulnerabili e povere del mondo, inoltre danneggeranno la produzione alimentare e minacceranno moltissime specie animali , gli habitat e gli ecosistemi.

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Un problema comune per il settore alimentare e il mondo animale è la desertificazione delle zone fertili.Un chiaro esempio sono i deserti dell’Africa che, lentamente, si stanno spostando a Nord.

Un dato che ci riguarda più da vicino è la mancanza di risorse idriche sufficienti in Sicilia e in Sardegna, che, pure loro, stanno subendo un processo di desertificazione e che mette in difficoltà tutti gli agricoltori del luogo

 

Dobbiamo lavorare sodo per ridurre le emissioni e, contemporaneamente, cominciare ad adattarci agli impatti del cambiamento climatico ormai in atto e crescenti.

Nel caso l’aumento di temperatura raggiunga e superi la soglia di 2°C, le conseguenze sarebbero molto difficili da affrontare con i mezzi a disposizione; oggi gran parte della comunità scientifica indica che la soglia di rischio è di 1,5°C : questa allerta è facilmente comprensibile se si pensa a tutti i fenomeni già in atto con l’attuale aumento che è di 0,8°C.

Le emissioni del gas serra sono causate anche dal cibo che noi mangiamo: allo spreco e all’inefficienza della produzione di carne, latte, uova sono collegate anche le ripercussioni sull’effetto serra: da una parte, lo spreco di energia e materie prime causa emissione di gas serra nell’ambiente in maniera indiretta (tutto il processo produttivo dovuto alla trasformazione vegetale-animale è chiaramente causa di emissioni di gas serra, come qualsiasi altro processo produttivo); d’altra parte, le deiezioni degli animali – allevati in quantità enormi – causano un impatto diretto in termini di liquami inquinanti e di emissioni di gas serra dovuti al processo digestivo degli animali.

Nel numero del 13 settembre 2007 della rivista scientifica internazionale The Lancet, l’articolo “Cibo, allevamenti, energia, cambiamenti climatici e salute” mostra quanto questi aspetti siano correlati tra loro e quanto sia urgente una diminuzione drastica del consumo di carne per evitare il disastro ambientale.

Però è importante ricordare che solo una parte dell’effetto serra causato dall’industria dell’allevamento intensivo è causata direttamente dalle emissioni di questi gas da parte dei bovini. Un’altra grande parte è causata semplicemente dall’inefficienza della trasformazione da cibo vegetale a cibo animale. E’ chiaro che se per produrre 1 kg di carne occorre coltivare 15 kg di vegetali (cereali e leguminose) per nutrire l’animale, in tutto questo c’è un grande spreco di risorse: suolo, acqua, energia e sostanze chimiche.

Tutto questo lavoro contribuisce in maniera determinate all’effetto serra, quindi il problema non è solo l’allevamento dei bovini, ma tutti gli allevamenti.

Questo problema è stato un importante punto di discussione ultimamente: è stato uno dei temi principali dell’ EXPO 2015, che quest’anno si è interessato del cibo nel mondo; inoltre, un altra opportunità per riflettere su quanto il cibo influisca sul clima è stata fornita dal BCFN(Barilla Center for Food and Nutrition), che ci suggerisce anche che la dieta mediterranea è uno dei modelli di alimentazione migliori,che associato a uno stile di vita più dinamico (basterebbero 30 min di attività fisica al giorno) può ridurre la possibilità di riscontrare diverse malattie al cuore e anche diabete e obesità.

 

 

Fonti:  www.wikipedia.it/

www.google.it/immagini/

www.lastampa.com/

 

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