UN’AVVENTURA DI MARCOVALDO

La luna improvvisamente sbiadiva, il cielo diventava uniformemente nero e piatto, le stelle perdevano il brillio.

LUNA E GNAC

La notte si poteva ammirare per venti secondi il cielo stellato e per venti la scritta GNAC, che era l’ultima parte della scritta pubblicitaria “SPAAK COGNAC” sul tetto di fronte alla casa di Marcovaldo, la quale nei venti secondi in cui era accesa non permetteva di vedere nient’altro.
Mentre l’insegna stava spenta, Marcovaldo tentava di insegnare ai figli la posizione dei corpi celesti e pensava quanto fosse bello osservare le stelle senza quel neon, ma Michelino ad un certo punto colpì con la fionda il neon, che si spense, così la famiglia si trovò proiettata nello spazio. L’insegna rimase spenta per tutta quella notte e per la successiva, all’ alba del secondo giorno arrivarono due elettricisti per sistemare la scritta.
Così entrò il Signor Godifredo in casa di Marcovaldo per vedere il neon dalla sua finestra: il padrone di casa pensò che fosse arrivato per chiedere i danni, in realtà quest’uomo lavorava per Cognac Tomawak, la principale ditta rivale della Spaak.
Godifredo disse ai figli di Marcovaldo di continuare a mirare all’ insegna ogni notte, dato che la Spaak doveva sostenere alte spese pubblicitarie, e così, dopo giorni di continue riparazioni al neon, la ditta fallì.
Quella stessa notte, però, alcuni elettricisti assemblarono sul tetto la scritta al neon “Cognac Tomawak”, che si accendeva e spegneva ogni due secondi, così Marcovaldo di sera si trovò privato del tutto della luce della luna.

 

by Mattia RainieriLeonardoGretaAndrea e Matti Scaffa

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