ARTICOLO SUL DISBOSCAMENTO

LE FORESTE A PRECEDERE LE CIVILTÀ, I DESERTI A SEGUIRE

Ogni anno milioni e milioni di ettari di boschi vengono distrutti dall’essere umano.

Secondo un rapporto della FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il diboscamento, nell’ultimo decennio, ha rallentato rispetto agli anni Novanta, ma procede ancora ad un ritmo troppo elevato per essere sostenibile. Tra il 2000 ed il 2010 la perdita netta di foreste è stata di 5,2 milioni di ettari all’anno, contro gli 8,3 milioni del decennio precedente.

In particolare, le zone più colpite sono il Sud America e l’Africa orientale e meridionale: il diboscamento ha rallentato molto nell’Asia meridionale, mentre le foreste registrano addirittura una crescita in Nord America, Europa ed Asia orientale.

Abbiamo vari motivi validi e altri negativi per cui avvengono questi enormi disboscamenti:

  1. Piante malate crescono in una certa zone e devono essere rimosse per far crescere piante sane e non procurare danni alla restante flora e alla fauna.
  2. L’essere umano ha bisogno di calore ma anche di arredamenti, che vengono prodotti grazie alla legna ricavata dagli alberi.
  3. L’uomo ha bisogno di più spazi per costruire case, strade, edifici … perciò distrugge le zone verdi rimaste che gli “impediscono” il lavoro.

Questi fatti portano conseguenze maggiori, di cui non ci rendiamo conto finché non si raggiunge una situazione critica, in elenco quelli più significativi:

  • La perdita della biodiversità che porta a:
  • Diminuzione di irraggiamento solare, assorbimento di anidride carbonica e rilascio di ossigeno;
  • Desertificazione nei territori secchi;
  • Erosione, frane e smottamenti nei territori piovosi e collinari;
  • Inquinamento degli ecosistemi;
  • Sottrazione di risorse per le popolazioni indigene.
  • L’ aumento di CO2 nell’atmosfera con diretta influenza su fenomeni come l’effetto serra ed il riscaldamento globale a causa dell’utilizzo di combustibili fossili e del diboscamento.

vvv+

Quali soluzioni sono possibili?

Fortunatamente esistono associazioni e leggi che riducono la distruzione del patrimonio verde.

In Italia, nelle città maggiori e più importanti, esistono varie leggi che inducono il cittadino ad avere maggior rispetto e un comportamento adeguato verso la natura.

Un metodo efficace per generare e salvare le piante è rappresentato dalle serre.

 

Secondo un articolo di “TODAY” la serra più grande al mondo si trova in Giappone:

La serra più grande del mondo? Giapponese e a risparmio energetico.
All’interno di un ex fabbrica giapponese, a Myagi, si trova la serra più grande del mondo.

Chiamata Green Room e realizzata dalla compagnia Mirai Group, al suo interno ogni giorno vengono coltivate 10 mila insalate risparmiando il 99% dell’acqua che servirebbe per produrre questi ortaggi in un campo. Mentre in quest’ultimo l’acqua filtra nel suolo e si disperde, all’interno della serra l’acqua che evapora viene riutilizzata per nutrire le piante. Nessuno spreco dunque. Le insalate crescono più velocemente grazie alla luce di 17 mila led”.

Inoltre troviamo anche i parchi cittadini, zone verdi presenti in grandi centri urbani, dove i cittadini possono svolgere attività fisica e immergersi “nella natura” nel bel mezzo della città; il più grande parco al mondo lo troviamo a New York ed è noto con il nome di Central Park, visto che si trova nel pieno centro della metropoli.

Central Park è una fascia di verde da 314 ettari che offre un rifugio dal vetro e dal cemento di Manhattan. E’ uno dei luoghi ricreativi più frequentati della Grande Mela e uno dei parchi più conosciuti al mondo. Ogni giorno è la meta di tantissimi sportivi che si allenano per i suoi viali alberati e vengono osservati dai tanti che, invece, si godono soltanto un poco di verde. “

Scrive “Vanilla magazine” che lo colloca al primo posto, in una classifica sui 14 parchi cittadini più grandi al mondo.

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